La Corte di Giustizia Europea è intervenuta con una recente sentenza a dare giustizia a tutti i lavoratori dipendenti della P.A. il cui rapporto seppur a tempo determinato, si rinnova di anno in anno. La Corte ricorda anzitutto che il principio di non discriminazione enunciato dall’accordo quadro stabilisce che i lavoratori a tempo determinato non devono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili, per il solo fatto che lavorano a tempo determinato, salvo che ragioni oggettive giustifichino un trattamento differente. Il fatto di aver acquisito lo status di lavoratore a tempo indeterminato non esclude la possibilità di avvalersi di detto principio, il quale è dunque applicabile nel caso di specie, la Corte ricorda anzitutto che il principio di non discriminazione enunciato dall’accordo quadro stabilisce che i lavoratori a tempo determinato non devono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili, per il solo fatto che lavorano a tempo determinato, salvo che ragioni oggettive giustifichino un trattamento differente. Il fatto di aver acquisito lo status di lavoratore a tempo indeterminato non esclude la possibilità di avvalersi di detto principio, il quale è dunque applicabile nel caso di specie La corte prosegue chiarendo che la disparità di trattamento può ritenersi ammissibile solo nel caso in cui esista un motivo oggettivo nella differenza di trattamento che possa giustificare anche un diverso tipo di trattamento economico. La seguente decisione permette a tutti i lavoratori dipendenti della P.A. di presentare ricorso per chiedere ed ottenere le differenze retributive maturate e non godute. La nostra associazione si occupa di tutelare tutti gli interessati. dott.ssa Paola Bellomo