Sono 69 mila i soci-clienti della Banca Popolare di Bari che hanno acquistato titoli a 9,50 euro nel 2015 e ora non possono scambiarli nemmeno a 2,38. Le ipotesi di prestito ponte da 100 milioni di euro per superare la fine dell’anno, di un intervento del Fitd, il Fondo Interbancario, e di un possibile intervento pubblico con Mediocredito non fanno altro che aumentare la confusione sul destino di una Banca alle prese con un rosso da 420 milioni di euro nel 2018 e perdite per 73 milioni nel primo semestre dell’anno.
Ecco perche’ non limitarsi piu’ alle azioni civili e penali nei confronti della Banca Popolare di Bari: occorre accendere i riflettori nazionali (link: https://www.rainews.it/tgr/puglia/notiziari/index.html?/tgr/video/2019/11/ContentItem-7c39bca4-d861-4abe-b0a9-de431707d3c4.html)
E’ stata questa la richiesta avanzata nel corso del convegno organizzato da Avvocatideiconsumatori in persona del Presidente – avv. Domenico Romito – e da Centro Consumatori Italia – in persona di Rosario Trefiletti e Francesco Avallone – nella sede del Circolo Unione del Teatro Petruzzelli sabato scorso.
“Siamo di fronte a decine di migliaia di risparmiatori fuorviati e depistati” – dichiara Rosario Trefiletti – “UN PROBLEMA CHE DEVE ASSUMERE UNA RILEVANZA NAZIONALE. Ecco perche’ chiederemo l’apertura di tavoli al Ministero dell’Economia e alla Banca d’Italia”.
Una linea sostenuta dall’Avvocato Domenico Romito – Presidente di Avvocatideiconsumatori – che lancia l’idea di una grande manifestazione a Roma – considerando che Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare Pugliese e Banca Popolare del Lazio – solo per citarne alcune – versano in simili situazioni.
Scrive La Repubblica: “Le mosse di Avvocatideiconsumatori non si limitano alle proteste. Da tempo abbiamo in corso cause collettive – conferma Domenico Romito – e il Tribunale di Bari ha nominato consulenti tecnici di ufficio che stanno verificando le violazioni commesse nella vendita dei titoli. Un lavoro facilitato dalle decisioni della Consob ma soprattutto dalle sentenze della Corte d’Appello di Bari, secondo le quali si sono verificate una serie di violazioni massive dei diritti dei soci. Sono varie le violazioni commesse dalla Banca: dalla determinazione del prezzo delle azioni, assolutamente irrealistico, fatto soltanto a uso e consumo della Banca, alla determinazione del rischio dei titoli azionari e del rischio degli azionisti. La Corte d’Appello di Bari ha accertato che su 26mila soci che in sede di intervista Mifid per delimitare il profilo di rischio avevano fatto capire di non voler rischiare con il loro denaro, solo a 300 di loro la Banca ha stabilito un profilo di rischio basso. Condizioni tali che spingono a parlare di violazioni di massa tali da giustificare un risarcimento.” (articolo in allegato).
Continua l’azione collettiva promossa da Avvocatideiconsumatori contro Banca Popolare di Bari. Per info e adesioni: info@avvocatideiconsumatori.it