Gia’ nel 2019 l’AGCM aveva accertato le condotte illecite dell’azienda taiwanese per comportamenti “ostruzionistici e dilatori per ritardare in particolar modo la sostituzione (Swap) dei prodotti inviati in assistenza, dilatando le tempistiche attraverso il ricorso a ripetuti tentativi di riparazione” dopo “inefficaci interventi di ripristino della funzionalità”. A seguito dell’accertamento l’Antitrust aveva vietato la reiterazione della pratica scorretta e contestualmente ASUS si era impegnata attraverso un comunicato ad adottare misure di esecuzione al provvedimento. Le condotte sono pero’ continuate, e l’azienda colpevole anche di “addebito di spese ingiustificate ai consumatori per la prestazione della garanzia legale” e’ stata giustamente sanzionata.