Dovranno pagare ben 650 mila euro per attività di vendita scorretta le tre case costruttrici, responsabili come stabilito dal Garante di promozioni ambigue in cui si ometteva di precisare che i prezzi incentivati erano riservati solo agli acquirenti che si indebitavano per acquistare le auto con scarsa contezza dei relativi costi.
La decisione richiama inoltre la grande convenienza dei venditori a stipulare contratti di finanziamento per gli elevati tassi di interesse applicati.