Scrive la Repubblica: Il fallimento di Mercatone Uno, del quale i 1800 dipendenti hanno appreso sui social network, ha ripercussioni anche sulle migliaia di clienti che si sono affidati al mobilificio italiano per l’acquisto di cucine, salotti e camere da letto. Le stime sono impressionanti: nella pancia della società ci sono 3,8 milioni di euro di acconti versati da circa 20.000 consumatori. Denaro che, come spesso accade in casi come questi, non sarà facile farsi restituire.
Acconti pagati, mobili mai consegnati. Il problema più grosso ce l’hanno tutti quelli che, dopo aver versato l’acconto, erano in attesa della consegna. In questi casi sono possibili due soluzioni. Come spiega Domenico Romito, legale e presidente di Avvocati dei Consumatori, molto dipende dalle intenzioni del curatore fallimentare: “Se il bene acquistato era già presente in magazzino ed era in corso di consegna la curatela potrebbe avere interesse a consegnarlo e incassare il saldo del prezzo”, che oltretutto sarebbe molto conveniente perché si tratterebbe di un prezzo fallimentare.
Più delicata la situazione dei mobili che non si trovano in magazzino: “In quel caso l’unica cosa da fare è chiedere l’insinuazione al passivo delle somme versate che però avendo ad oggetto un credito chirografario presenta ben poche possibilità di incasso”. Per immettersi al passivo c’è tempo fino al 20 settembre 2019, è possibile farlo scrivendo all’indirizzo Pec del curatore, l’avvocato Marco Angelo Russo: f403.2019milano@pecfallimenti.it.
Il credito chirografario non è supportato da alcuna garanzia e dunque, se non viene onorato, il creditore rimane con un pugno di mosche in mano. Ma anche se la merce fosse stoccata in magazzino il curatore fallimentare potrebbe scegliere di non onorare i contratti e bloccare tutto. Una scelta che sarebbe difficile spiegare ai consumatori inferociti.
La via legale. Potrebbe però aprirsi un’altra strada, quella dell’esposto all’autorità giudiziaria per insolvenza fraudolenta. “Se gli amministratori hanno (specie nell’ultimo periodo) mantenuto l’apertura dei negozi e continuato a vendere oggetti a prezzi molto bassi per incassare gli acconti pur nella consapevolezza che non sarebbero stati consegnati e neppure ordinati al fornitore, ci sarebbero dei profili penalmente rilevanti” precisa Romito. E proprio per accertare questa condotta, il consumatore può presentare un esposto.
Il rispetto della garanzia. Sono molto di più i clienti di Mercatone Uno che hanno acquistato mobili o cucine da meno di due anni la cui garanzia è, quindi, ancora valida. Bisogna distinguere tra quella legale, che è carico dell’azienda produttrice, e quella commerciale che è a carico del venditore. Se i mobili sono prodotti da un’azienda terza pienamente operativa in Italia è nei confronti di questa che ci si può rivalere. Ma “se si tratta di prodotto di importazione e, come si verifica spesso in questi grandi store, il venditore è anche importatore, il consumatore potrà agire solo nei confronti della curatela con i conseguenti difficoltà a farla valere”.
Per sciogliere ulteriori dubbi Avvocati dei Consumatori ha aperto uno sportello di consulenza all’indirizzo: mercatoneuno@avvocatideiconsumatori.it